Domenica 25 siamo saliti al Rifugio Mariotti per raccontare la storia di Michè. Abbiamo dondolato sulla seggiovia che A CHI E’ VENUTO IN MENTE DI APPENDERE DELLE SEGGIOLE AD UNA CARRUCOLA SOSPESA, pucciato gli occhi nel Lago Santo, salutato chi ormai è una garanzia e riempito la bocca di polenta su un monte che, forse per salutare l’agosto, contava più cristiani che faggi.
Michè ha raccontato la sua storia appoggiato al bosco, non ci siamo nemmeno accorti di quanti fossimo finchè non abbiamo riso per la prima volta tutti insieme. È stato un raccontare enorme, vivissimo, caleidoscopico, con un pubblico così bello e mobile che sembrava di pattinare sul lago. Grazie per il sostegno, le risate, le lacrime, quante lacrime, grazie per i ritorni e le partenze, per la gatta e la mula e la Gelsa, grazie per aver reso tutto così semplice ed enorme. Grazie a chi è salito apposta, a chi ci è inciampato addosso, a chi è sceso a valle un passo ogni quindici minuti, grazie mille. Grazie faggeta grande, ci hai dissetato il cuore.