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Sabato 20 ci siamo arrampicati alla Foresteria di Carnino dopo un viaggio in riviera che ha rinnovato le nostre benedizioni per il lavoro in montagna. Vedere il termometro scendere mentre noi salivamo ci dava un’euforia quasi preoccupante. Abbiamo abbracciato Claudia e Mirko e sembrava già di conoscerci da una vita, mangiato la nostra prima polenta della stagione (coi formaggi, per la precisione. Mamma mia. Mamma mia.) e sonnecchiato sulla sdraio che chissà se era il fresco, la polenta, la montagna che faceva la guardia, ma sonnellini così dovrebbero essere obbligatori e quotidiani. Lidia ha raccontato la sua storia nel cortile, circondata da quei monti così vicinie da persone che le volevano bene dalla prima parola, ed è stato un raccontare intimo, dolce, una confidenza sotto un lenzuolo teso. Che tenerezza la nascita, che tenerezza la morte. Grazie per il viaggio, grazie Mirko e Claudia per averci accolti con ogni cura possibile, per aver reso tutto così protetto da poter sussurrare, grazie per la cena e gli abbracci e la musica, grazie Ivana e Ombretta per il concerto di musica e parole dopo cena (LALLALALLA), ci vediamo al Fringe, e grazie sempre e ancora alla montagna, che non ci lascia cadere.